Realizzarsi oltre il genere - ALTEN Italy

Rossella,
Test Analyst.

Sono Rossella e ho una Laurea magistrale in Ingegneria Civile con specializzazione in Ingegneria Idraulica. Lavoro in ALTEN da 2 anni, dove collaboro in Test Factory su progetti relativi ad applicativi mobile e non.

Domanda: In cosa consiste, nello specifico, il progetto su cui stai lavorando e che ruolo ricopri all’interno del progetto?  

Risposta: Il progetto è gestito in modalità Agile, collaborando a stretto contatto con i due fornitori dell’ambito dello sviluppo e il cliente medesimo. Ad ALTEN sono state delegate l’ambito del Testing con progettazione Use Cases, partendo dalle User Stories fornite dal cliente, l’individuazione della strategia di esecuzione considerando le piattaforme Android e IOS e un’adeguata copertura dei modelli dei device e sistemi operativi più diffusi. Inoltre, abbiamo fornito la reportistica di dettaglio dell’avanzamento in modo da permettere al cliente di monitorare le tempistiche di progetto.

In qualità di Test Analyst ho redatto e revisionato i test cases in base ai requisiti del prodotto dichiarati dal cliente e seguito i daily con il team di sviluppo e di analisi per le varie Review degli Sprint.

Inoltre, supportata dal Test Manager ALTEN di riferimento, ho gestito i piani di esecuzione individuati dalla strategia concordata con il cliente e coordinato le attività di esecuzione del team in base alle priorità individuate. Mi occupo, altresì, di redigere il periodico test report per dare evidenza dello stato di avanzamento del testing con il dettaglio dello stato di copertura dei test case progettati e i particolari delle anomalie riscontrate.

D: Com’è il Team con cui lavori e qual è l’aspetto che più ti piace dell’attività che svolgi?  

R: Il mio team è composto da un test manager, un test analyst e tre tester per la fase di esecuzione. Siamo un gruppo coeso, che collabora in tutto e in tutte le fasi; riesco con facilità a coordinarmi e ad allinearmi con loro, in modo da organizzare quotidianamente l’attività lavorativa. L’ambiente di lavoro è piacevole e mai pesante, nonostante i possibili periodi di stress e affaticamento dovuti, ad esempio, a prossimi rilasci. In qualità di test analyst, svolgo un ruolo fondamentale all’interno del ciclo di vita del software, controllando la completezza del programma, la funzionalità e l’efficacia. Tutte le attività proprie di un tester sono importanti al fine di verificare che il software risponda appieno alle esigenze dei committenti, ovvero che soddisfi i requisiti di programmazione e che interagisca con l’hardware come previsto. Tra le funzioni che svolgo, quella più recente, e che mi entusiasma maggiormente, è il confronto quotidiano con gli analisti, i programmatori e i clienti, per identificare i requisiti del programma e le esigenze dell’utente finale. È un compito dinamico e in continua evoluzione.

D: Quali sono I tuoi obiettivi a breve-medio termine?  

R: Il mio prossimo obiettivo è quello di ottenere una nuova certificazione ISTQB come Test Analyst e rafforzare tutte le nozioni e competenze acquisite finora, grazie all’esperienza maturata in questi mesi, sull’analisi dei requisiti e la documentazione del software. Successivamente, acquisite le giuste competenze ed esperienze, mi piacerebbe intraprendere la strada di Test Management.

D: Come è nato il tuo interesse per l’ingegneria? Si è trattata di vocazione?  

R: L’idea di studiare Ingegneria ha iniziato a prendere forma nella mia testa sin dalle medie. Ho sempre pensato che lavorare con l’ingegno fosse affascinante, tutto quello che riguarda il pianificare, progettare, coordinare mi ha infatti sempre appassionata. All’epoca pensavo all’ingegneria classica, alla figura zelante dell’ingegnere, e in effetti alla fine mi sono laureata in Ingegneria Civile, anche se, molte volte, ho pensato che avrei potuto sperimentare anche un indirizzo di ingegneria un po’ più dinamico.

D: Come ricordi il periodo universitario?  

R: Posso affermare che il mio percorso di studi è stato regolare e lineare dall’inizio, con qualche difficoltà nel mezzo, ma comunque superata, come succede a qualsiasi studente di ingegneria. L’ambiente universitario era stimolante, soprattutto nei casi in cui ho avuto esperienze di laboratorio, grazie alle quali ho toccato con mano ciò che studiavo dai manuali.

Ho un bellissimo ricordo di quel periodo, se mi guardo indietro vedo gioie e sacrifici che comunque mi hanno preparata, formata e portata dove sono ora, consapevole che c’è ancora tanta strada da fare.

D: Pensi che, quella dell’ingegnere, sia ancora una figura/carriera principalmente associata agli uomini, o hai notato un cambiamento in questa tendenza?  

R: Purtroppo penso che, soprattutto alcuni profili ingegneristici, siano ancora associati principalmente agli uomini; mi viene in mente l’immagine di un ingegnere che segue lavori in cantiere, o quella di un ingegnere meccanico che segue la produzione di un motore. Nella visione collettiva, forse, c’è ancora la concezione che alcuni impieghi non siano adatti ad una donna.

Negli ultimi tempi, sicuramente, c’è stato un cambiamento, basti pensare a come le donne laureate in ingegneria siano in continuo aumento e risultino essere sempre più preparate e competenti.

D: Hai incontrato delle difficoltà od ostacoli a causa dell’essere una donna ingegnere?

R: Personalmente non ho mai incontrato ostacoli, sia durante il percorso di studi, che durante le esperienze lavorative e non sono mai stata discriminata in quanto donna. Vorrei dare un consiglio a chi però, magari, ha il sentore della disparità di genere: quello di continuare ad essere tenaci e determinate e di dimostrare il proprio valore nelle attività che si svolgono. È l’unico modo per abbattere questo retaggio del passato, le cui fondamenta, però, penso siano già state abbondantemente scalfite.

D: Quale pensi sia il valore che ALTEN apporta al progetto che svolgi? 

 R: La professionalità e il valore aggiunto si traducono nel successo dei progetti avviati con il Cliente e nella fidelizzazione dello stesso. Ovviamente non mancano l’impegno, la serietà, l’attenzione al cliente, le competenze tecniche e un sistema di gestione della qualità comprovata.

D: Perché una donna ingegnere dovrebbe scegliere di lavorare in ALTEN?  

R: Ritengo che ALTEN sia una società che non fa distinzioni di genere e che nel proprio organico favorisca inserimenti di giovani talenti svegli e competenti, con tanta voglia di crescere professionalmente e personalmente. Una donna ingegnere dovrebbe scegliere di lavorare in ALTEN perché può trovare un ambiente dinamico e stimolante, in cui il dipendente è una risorsa preziosa, sempre affiancato da professionisti dal grande potenziale e dall’ottima preparazione. Una donna ingegnere in ALTEN può conquistare una rapida crescita professionale e, nel tempo, arrivare a sentirsi realizzata senza mai avere il sentore di essere “diversa” o sottovalutata.